sabato 12 luglio 2014

Matt Kivel - Days of Being Wild


















In pochi conoscono Matt Kivel. Difficilmente, quindi, troverete qualcuno che ve ne parli. Preparatevi ad entrare tra i solchi della flebile musica di un autore del tutto sconosciuto. Esce per la Woodsist il secondo sigillo dell’ex Gap Dream. A distanza di pochi mesi dallo splendido esordio con “Double Exposure”, l’artista di Los Angeles realizza un altro splendido disco, con una copertina che molto ricorda quella di qualche mese fa. Se vi siete persi il primo, vi consiglio di andarlo a recuperare. Registrato in un periodo di sei settimane in quel di Los Angeles, “Days of Being Wild” è un album dalle sonorità trasparenti: sono ancora le atmosfere rarefatte di canzoni sognanti a condurci tra le orme sonore di Nick Drake e Bon Iver.  Arricchito da un suono più solido rispetto al lavoro precedente, “Days of Being Wild” si mostra però disco più ambizioso, e sfoggia una manciata di canzoni alla brezza marina. L’elettronica minimale presente nel primo album, viene messa da parte a favore dell’uso di batteria, basso e chitarra elettrica. Ne vengono fuori una manciata di canzoni meticolose, che si alternano tra dream folk  (The First Time, Blone Boy, Only with the Wine) e indie pop (Underwater, Insignificance, Open Road, You and I). Con disincantata eleganza, Matt Kivel confeziona un secondo album da custodire con cura.  

Delicato | 7.5

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